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La corretta alimentazione nella persona anziana

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L’avanzare dell’età predispone ad alterazioni fisiologiche quali riduzione della massa magra, progressivo declino delle capacità fisiche, difficoltà masticatorie, riduzione del gusto e dell’olfatto che si presentano spesso in aggiunta ad una riduzione delle risorse finanziarie, isolamento sociale e depressione che influenzano negativamente l’alimentazione.

In tale contesto, una corretta alimentazione risulta fondamentale per prevenire l’insorgenza di eventuali patologie o per evitarne la progressione.

La prima buona regola da rispettare è consumare pasti bilanciati, ovvero che prevedano il giusto apporto dei vari nutrienti, e che varino nell’arco della settimana per assicurarsi il consumo di tutti i macro e micronutrienti.

In generale, i pasti giornalieri da effettuare dovrebbero essere 5 suddivisi in: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena.

Suddividere l’alimentazione in più pasti, ma meno abbondanti, è indispensabile per facilitare i processi digestivi. L’alimentazione della persona anziana deve assicurare in primis un corretto apporto energetico necessario allo svolgimento dei processi fisici e psichici.

Tale apporto deriva, in misura diversa, dai macronutrienti quali carboidrati, proteine e grassi.

E’ sempre più frequente il riscontro di un ridotto contenuto proteico nelle diete delle persone anziane nonostante siano di fondamentale importanza per il mantenimento di una buona massa magra che, con l’avanzare dell’età, tende a ridursi.

Non tutte le proteine sono uguali però: almeno il 50% delle proteine dovrebbe derivare da cibi di origine animale (latte e derivati, uova, carne e pesce) in quanto ad elevato valore biologico, ovvero di qualità superiore rispetto alle proteine di origine vegetale.

Pertanto, almeno una volta al giorno la persona anziana dovrebbe consumare una porzione di latte, di carne o di pesce.

I carboidrati sono fondamentali perché forniscono energia, ma bisognerebbe preferire alimenti che contengono carboidrati complessi quali pasta, riso, farro, orzo o pane a quelli che contengono carboidrati semplici o zuccheri quali dolciumi, marmellate, miele.

Anche i grassi costituiscono un’ottima fonte energetica, aumentano la gradevolezza e il sapore del cibo, ne modificano la viscosità ed inoltre rappresentano una fonte e un veicolo di vitamine liposolubili. I grassi, come le proteine, non sono tutti uguali dal punto di vista qualitativo: è consigliabile consumare grassi mono e polinsaturi come quelli contenuti negli oli vegetali, frutta secca, avocado e pesci grassi, che hanno un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche, a discapito dei grassi saturi contenuti in burro, lardo, strutto, prodotti da forno e confezionati.

Inoltre, un adeguato apporto in fibra alimentare (presente soprattutto nei prodotti integrali, nei legumi, nelle verdure e nella frutta) è auspicabile, poiché svolge importanti funzioni fisiologiche e metaboliche che assumono una particolare importanza nell’anziano, migliorando la motilità intestinale, aumentando il senso di sazietà e riducendo il rischio di patologie cronico degenerative.

Particolare attenzione è da porre all’assunzione dei micronutrienti.

Per esempio, calcio e vitamina D sono fondamentali per la salute delle ossa per cui è consigliabile assumere latte o derivati almeno una volta al giorno; l’assunzione di sodio e di cibi che ne sono ricchi quali formaggi stagionati, salumi ed insaccati e prodotti confezionati dovrebbe essere ridotta in quanto predispone ad alterazioni cardiovascolari; il corretto quantitativo di ferro dovrebbe essere assicurato consumando carni rosse o legumi per prevenire l’anemia che aumenta con l’età.

In generale, il fabbisogno vitaminico, in oligoelementi e sali minerali può essere maggiormente soddisfatto se l’alimentazione della persona anziana è varia, composta sia da alimenti di origine animale, sia da alimenti di origine vegetale, soprattutto frutta e verdura fresca e di stagione.  

Per quanto concerne l’idratazione, le indicazioni relative all’assunzione d’acqua sono fornite dalle Linee Guida Nazionali sui Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrenti ed energia per la popolazione italiana (LARN, IV revisione) secondo cui, in condizioni di temperatura ambientale temperata e moderati livelli di attività fisica, l’assunzione giornaliera di acqua adeguata per gli anziani di sesso maschile è pari a 2500 ml/die e a 2000 ml/die per le donne. Un ultimo principio fondamentale è che l’alimentazione deve essere sempre personalizzata rispettando gusti ed inclinazioni della persona nonché le condizioni di salute generale.

Pillole di nutrizione:

  • Consumare pasti bilanciati e vari che prevedano il giusto apporto di macro e micronutrienti.
  • Suddividere l’alimentazione in cinque pasti, meno abbondanti, per facilitare i processi digestivi.
  • Non sottovalutare l’importanza delle proteine per la prevenzione della sarcopenia: il 50% delle proteine dovrebbe derivare da cibi di origine animale quali latte e derivati, uova, carne e pesce. 
  • Prediligere il consumo di grassi mono e polinsaturi come quelli contenuti negli oli vegetali, frutta secca, avocado e pesci grassi, che hanno un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche.
  • Calcio e vitamina D sono fondamentali per la salute delle ossa per cui è consigliabile assumere latte o derivati almeno una volta al giorno.
  • Bere anche quando non si ha sete, ad intervalli regolari.

In caso di riduzione del gusto e dell’olfatto, esaltare il sapore degli alimenti utilizzando spezie o ingredienti dal sapore più deciso.  

Articolo a cura della Dott.ssa Greta Lattanzi – Unità di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana, Università Campus Bio-Medico di Roma.

E-mail: g.lattanzi@unicampus.it

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