“Quando non c’è più nulla da fare c’è ancora molto da fare”
diceva Vittorio Ventafridda, medico, anestesista, terapista del dolore che dall’Istituto dei Tumori di Milano è stato uno dei padri delle Cure Palliative italiane.
Lockdown CoViD. Qual è l’immagine che ci è rimasta in mente? Strade, piazze e giardini deserti? Certamente. Ma, se ci pensiamo bene, l’immagine che meglio descrive quel drammatico periodo è quella di una stanza, un appartamento dal quale non potevamo muoverci. Eravamo confinati. Costretti. Come incarcerati. Oppure, come malati. Ma noi non eravamo malati.
Ogni persona ha vissuto questo periodo secondo la propria condizione di vita. Pensiamo alle persone anziane che sono state costrette ad un isolamento forzato, ad una privazione della relazione familiare ed amicale. Vivere questa costrizione ha avuto un impatto importante sulla vita delle persone e quando finalmente ci siamo potuti incontrare di nuovo, il nostro modo di entrare in relazione con l’altro si era modificato.
Quante sono le persone che oltre alla costrizione devono anche aggiungere la malattia? Tanti. E quelli che oltre alla costrizione ed alla malattia devono aggiungere la consapevolezza di non poter guarire, di andare inevitabilmente a morire? Tanti, veramente tanti.
A tutte queste persone si rivolge il Progetto Alisea “il Verde che Cura”: un giardino fisico su una grande terrazza del Centro della Salute dell’Anziano, dove si trova il Centro Diurno della Fondazione Alberto Sordi e il Centro di Cure Palliative della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio Medico.
Non un “semplice” giardino ma una realtà fisica progettata con estrema cura perché si possa VIVERE in ogni stagione, 365 giorni all’anno. Un ambiente con spazi costruiti per scopi precisi: la meditazione, l’incontro, la stimolazione dell’olfatto, del tatto, dell’udito, della vista, del gusto.
Un piccolo grande regno dove il legno, la brezza, le piante, i fiori con i loro colori e profumi fanno da padroni, ma nel quale il protagonista resta sempre la Persona. Una Persona che, giovane o anziana, sana o malata che sia, potrà relazionarsi con un mondo lontanissimo dall’abituale concetto di “luogo di degenza” e ritrovare sensazioni per troppo tempo perdute nel lungo tragitto di malattia e assistenza.
Ma Alisea “il Verde che Cura” non è solo un giardino fisico, è un progetto ancora più ambizioso: una sua esatta replica virtuale consentirà anche a chi non può muoversi dal proprio letto o dal proprio domicilio di ricavarne analoghe sensazioni di coinvolgimento attivo con l’ausilio dei visori tridimensionali per la Realtà Virtuale.
Per prenotazioni e informazioni: alisea@sociallendingitalia.net
Di seguito, l’articolo di presentazione del progetto Alisea:
https://www.fondazionealbertosordi.it/alisea-giardino-sensoriale-fas/
Qui, invece, l’approfondimento realizzato dalla rivista Clec Magazine:
https://www.fondazionealbertosordi.it/progetto-alisea-4-volume-clec-magazine/