La 𝒗𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂𝒊𝒂 è un bicchiere mezzo vuoto o un’età della vita che si può vivere in modo dignitoso e piacevole?
Ci chiariscono le idee le due “giovani psicologhe” – 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐁𝐮𝐬𝐚𝐭𝐨 ed 𝐄𝐥𝐢𝐬𝐚 𝐌𝐞𝐧𝐜𝐚𝐜𝐜𝐢 – e il “vecchio geriatra” – 𝗔𝗱𝗮𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻, che con l’opera “𝓥𝓮𝓬𝓬𝓱𝓲𝓪𝓲𝓪” si sono addentrati in modo attento e realistico nel campo della 𝗴𝗲𝗿𝗮𝗴𝗼𝗴𝗶𝗮.
Ci arriva in dono un testo utile davvero a tante persone: in primis ai nostri anziani e ai nostri vecchi, ma poi anche a tutti coloro che per professione o per amore vivono accanto a chi sta attraversando questa specifica età della vita.
Il libro è uscito il 21 𝒂𝒑𝒓𝒊𝒍𝒆. Di seguito, un breve estratto:
«I 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢, diversamente da quanto si è portati a credere nel sentire comune, possiedono ancora capacità personali per far fronte, per esempio, a una perdita importante […]
Essi sono 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢 𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐚 𝐞𝐬𝐩𝐫𝐢𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 attraverso la rievocazione di ricordi passati e possono essere 𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢.
Per questo diventa importante poter lasciare all’anziano 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 per poter elaborare e raccontare: delle sue perdite, del suo rapporto con la vita e con la morte».