Il sonno è un aspetto fondamentale della nostra salute a ogni età, ma con l’invecchiamento, la qualità e la quantità del riposo notturno possono subire cambiamenti significativi. Per le persone anziane mantenere un buon sonno è cruciale non solo per il benessere fisico, ma anche per quello mentale ed emotivo.
Come medico geriatra, condivido con i lettori alcune informazioni chiave sull’importanza del sonno, illustrando i benefici di una corretta igiene del sonno, le buone abitudini da adottare e i rimedi per combattere l’insonnia. È dimostrato che il sonno contribuisce a migliorare la memoria e la concentrazione, è un valido sostegno al sistema immunitario, influisce enormemente sull’umore e infine studi più recenti hanno dimostrato che un valido riposo è addirittura protettivo nei confronti di malattie cardiovascolari e metaboliche, pensiamo a quanto queste sono prevalenti negli anziani.
Adottare alcune buone abitudini può fare una grande differenza nella qualità del sonno delle persone avanti negli anni. Ecco alcuni consigli pratici:
- creare una routine regolare: Andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora aiuta a regolare il ciclo sonno-veglia, facilitando l’addormentamento.
- Ridurre l’esposizione a schermi luminosi: La luce emessa da dispositivi elettronici può interferire con la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Evitare l’uso di smartphone, tablet o TV almeno un’ora prima di coricarsi.
- Evitare pasti pesanti o bevande stimolanti prima di dormire: L’alcol, la caffeina e i pasti abbondanti possono rendere più difficile addormentarsi. È consigliabile cenare leggero e limitare il consumo di caffè o tè nelle ore serali.
- Praticare attività fisica moderata: L’attività fisica regolare, come camminare o fare esercizi leggeri, migliora il sonno, ma è bene evitare di fare esercizi troppo intensi poco prima di andare a letto.
- Creare un ambiente favorevole al sonno: Una stanza fresca, buia e silenziosa aiuta a conciliare il sonno. Si consiglia inoltre di utilizzare materassi e cuscini adatti per sostenere correttamente il corpo.
Sempre più frequentemente nei social propongono rimedi naturali o farmaceutici per l’insonnia; anche gli spot pubblicitari trasmettono rimedi “da banco” facilmente accessibili a tutti. Ma proprio perché la popolazione geriatrica è solo una fetta di coloro che guardano i mass media, i rimedi farmacologici e non per aiutare a dormire meglio vanno sempre ponderati con attenzione e con aiuto del medico di medicina generale o di specialisti. I rimedi farmacologici e naturali non sono esenti da rischi o effetti collaterali: l’assunzione di tali medicamenti specie negli anziani fragili, comporta anche una educazione ai familiari di riferimento (caregivers) in modo da esser pronti a riconoscere questi possibili effetti avversi.
Infine è importante distinguere l’insonnia da altre condizioni potenzialmente gravi: dalla sindrome delle gambe senza riposo alle apnee notturne; l’ansia e depressione possono manifestarsi con insonnia e le malattie neurodegenerative (Alzheimer o altre forme di demenza) possono dare i primi segnali con alterazioni del ciclo sonno-veglia, con episodi di sonnolenza diurna e agitazione notturna.
Il sonno è un alleato fondamentale per il benessere di ognuno, specie degli anziani. Prestare attenzione alla qualità del sonno e adottare buone abitudini può migliorare la salute complessiva e prevenire il peggioramento di condizioni croniche. In caso di insonnia persistente o di altri disturbi del sonno, è sempre importante rivolgersi a un medico per una valutazione accurata e per escludere la presenza di condizioni sottostanti.
dott. Livio Cortese, UOC Geriatria, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma (l.cortese@policlinicocampus.it)