Il Progetto di Gabriella Facchinetti (Università Campus Bio-Medico di Roma e Fondazione Alberto Sordi) per migliorare la qualità di vita delle persone anziane nelle residenze.
Molto più di una tradizionale usanza, di un topos antropologico di affezione inconscia, di una “coperta di Linus” cui aggrapparsi per sentirsi al sicuro, la Casa è il mondo stesso che circonda la persona anziana e la fa sentire meglio: il suo mondo, tutto ciò che ha. Forse mai come adesso è arrivato il momento di analizzare scientificamente che cosa rappresenta davvero la Casa per colui che deve lasciarla quando vengono meno le condizioni di autosufficienza ed autonomia, quando si rimane soli. Così, nuovi studi ed approfondimenti possono aiutare a realizzare un servizio di assistenza migliore, più attento, personalizzato, per chi ormai fragili si trova a entrare in nuovi spazi e luoghi sconosciuti, spess o anche all’improvviso. A concetti di recupero del “Senso di casa” dovrebbero ispirarsi attenzioni, cure, regole per chi si occupa di anziani e per nuove residenze, abitazioni, villaggi. Ad una edilizia intelligente e sostenibile può e deve ispirarsi l’economia del futuro, la Silver economy, un’opportunità da non perdere per sostenere lo sviluppo di un’economia che guarda all’invecchiamento della popolazione come risorsa.
In tale direzione la Ricerca Scientifica fa ulteriori passi avanti grazie ai Progetti promossi dalla Università Campus Bio-Medico di Roma e sostenuti dalla Fondazione Alberto Sordi.
In particolare, riportiamo qui un estratto di un capitolo del libro “People, Care and Work in the Home” promosso dalla Home Renaissance Foundation ed edito da Routledge.
Il capitolo “A sense of home: perceptions and expectations of elderly people about residential care facilities” a cura di Gabriella Facchinetti, assegnista di ricerca presso l’Unità di Ricerca di Scienze Infermieristiche, illustra i fattori che contribuiscono a creare il “senso di casa” in una residenza dal punto di vista delle persone anziane.
La casa rappresenta per la persona anziana il principale riferimento della sua storia. È uno spazio fisico, ma anche affettivo, relazionale e sociale; è il legame visibile e materiale con il territorio e la comunità di riferimento. La casa è anche il simbolo di uno stile di vita e di uno status sociale. Essa non è quindi semplicemente un mezzo finalizzato a soddisfare il bisogno di riparo o di sicurezza, ma è il centro intorno al quale si sviluppano una serie di relazioni che danno senso all’abitare e al vivere della persona. Ogni soluzione residenziale alternativa alla casa in cui la persona anziana è vissuta impone un cambiamento radicale nei suoi riferimenti: un abbandono del luogo dove sono collocate le sue radici e la necessità di ricostruire la propria identità in un luogo comune non più esclusivo, quale quello costituito dalle strutture assistenziali per anziani. La scelta di trasferirsi in strutture residenziali è quindi particolarmente critica per le persone anziane ed è spesso vista come “ultima spiaggia” in quanto le persone anziane preferiscono passare il resto della loro vita nella loro casa. Tuttavia, la maggior parte delle persone anziane si trova a prendere la decisione di abbandonare, per un breve periodo o in maniera definitiva, la propria casa su sollecitazione dei propri familiari o dei professionisti sanitari, perché costretti dalla inabilità a vivere al proprio domicilio.
Scopo dello studio Esplorare i fattori che contribuiscono al sentimento del “sentirsi a casa” e quali sono le esigenze abitative degli anziani.
Metodo È stato condotto uno studio descrittivo qualitativo. Quattordici anziani che frequentano il Centro Diurno della Fondazione Alberto Sordi sono stati intervistati sui fattori che potrebbero contribuire a una buona/cattiva esperienza di vita in una ipotetica residenza.
Risultati L’analisi delle interviste ha generato cinque categorie che identificano le esigenze abitative dell’anziano: 1) la residenza: un luogo sicuro e tranquillo; 2) necessità di privacy; 3) contatto con la realtà; 4) libertà di scelta e 5) mantenere l’interazione umana.
Discussione e Conclusioni Il “senso di casa” è un fenomeno complesso e multifattoriale, collegato a un senso di identità e benessere. I risultati sottolineano che al “senso di casa” contribuiscono fattori come: il rispetto degli spazi personali dell’anziano; il rispetto della sua indipendenza nelle decisioni; mantenimento dell’autonomia residua; la relazione di fiducia che si crea con il personale assistenziale interno alla residenza e un’atmosfera familiare nella residenza.