Abitare l’ambiente, così come vivere e convivere nell’ambiente, e negli ambienti, sono temi che oggi non possono essere interrogati se non a partire da una prospettiva interdisciplinare e delle nuove applicazioni tecnologiche. Già da diversi anni neuroscienze e filosofia esplorano congiuntamente i temi della costituzione e dello sviluppo individuale che integrano organismo, cognizione, azione, soggettività, e intersoggettività all’ambiente. Si tratta di comprendere dinamicamente l’interazione che connette mutualmente l’organismo, il “mind-body” e il suo mondo-ambiente (Umwelt).
Questo processo di armonizzazione ha richiesto un nuovo approccio epistemologico: considerare l’uomo non come qualcosa in opposizione all’ambiente ma come uomo-in-azione in un ambiente. Questa dinamica si applica in modo paradigmatico all’ambiente domestico in cui sovente diverse figure si alternano per creare quell’ambiente in cui ciascuno deve stare ‘a casa’, e su questo aspetto si è centrata buona parte della ricerca.
In concreto, la ricerca condotta dal team della Prof.ssa Marta Bertolaso dell’Istituto di Filosofia della Scienza e della Tecnologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, approfondirà:
- A livello assistenziale (in senso ampio) un modello di cura che presti particolare attenzione alle relazioni tra soggetti e generazioni;
- A livello ingegneristico la proposta di non considerare più gli ambienti come “passivi”, ma anche “attivi”, ovvero in grado di “stimolare” e sollecitare l’utente, di supportarlo nelle diverse attività quotidiane.
- A livello filosofico il concetto di lavoro e il suo ruolo nei processi di armonizzazione sociale.
- A livello sociale gli indispensabili nuovi strumenti di comunicazione che veicolino il vantaggio di ragionare in termini di relazioni intergenerazionali e di armonizzazione delle possibilità o limitazioni legate alle distanze spazio-temporali, all’ambiente, all’età e alla salute.