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Invecchiamento e capacità lavorativa: il volontariato come mezzo per una longevità attiva

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L’importanza della longevità attiva e il volontariato sono due temi molto importanti per la Fondazione Alberto Sordi che proprio per questo ha sostenuto questa indagine portata avanti da ricercatori del Campus Bio-Medico di Roma e della Home Renaissance Foundation di Londra anche grazie alle ricerche e all’esperienza maturate dell’Associazione Alberto Sordi Onlus, ente promosso e sostenuto dalla stessa Fondazione.


In una società che invecchia, infatti, la possibilità di una longevità attiva costituisce una sfida di fondamentale importanza, nonché una questione cruciale in termini di sostenibilità. Attraverso il lavoro, l’essere umano sente di poter fare e di potersi rendere utile, quindi si sente dignitoso, a prescindere dall’età. Il lavoro volontario non fa eccezione. Benché non generi reddito alcuno, il lavoro volontario assicura infatti la possibilità di esprimere sè stessi, di promuovere il proprio sviluppo personale e di rendere, al contempo, un servizio di valore sociale.


I ricercatori hanno  attinto dall’esperienza maturata nella onlus italiana dove un gruppo di anziani (più di 70 anni) presta attività di volontariato a beneficio di un gruppo di anziani ancora più avanti negli anni (più di 80) e dove si lavora per la longevità attiva stimolando i loro interessi secondo un approccio deweyano; su tale base hanno esplorato il potenziale intrinseco del lavoro volontario quale modo di promuovere la capacità lavorativa degli anziani, al contempo generando valore sociale.


I risultati del lavoro sono consultabili: http://www.medicjournalcampus.it/fileadmin/MEDICS/archivio/vol_1_2_2019/vol_2_2019/16_Brizi.pdf

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