C’è attesa per lo studio sull’ageismo e sui modelli per superare le discriminazioni nei confronti della terza età.
E’ uno dei Progetti di Ricerca messi in campo dalla Fondazione Alberto Sordi insieme all’Università Campus Bio-Medico di Roma. Dai risultati emergono pochi pregiudizi verso la terza età: le persone anziane possono essere percepite come fragili e bisognose di aiuto, dipendenti dalla famiglia e esposte alla solitudine. Di contro i ragazzi hanno risposto facendo riferimento in primis alle proprie relazioni molto positive con i nonni che rappresentano il primo modello di anziano con cui entrano in contatto e a cui dimostrano di essere legati da un profondo sentimento di affetto.
Nell’ambito della mission che il grande attore ha voluto sottoscrivere e sostenere per migliorare la condizione di vita degli anziani, nell’anno del centenario della sua nascita, scopriamo dunque questo studio su una forma di discriminazione diffusa nei confronti di una persona in base alla sua età – l’ageismo – che aiuta a capire come mai l’anziano nella società attuale spesso non ha il rispetto e la considerazione che merita.
Il progetto si chiama “Rinnovare l’alleanza tra generazioni: uno studio sull’ageismo e sui modelli per superare le discriminazioni nei confronti della terza età” e ce ne parla la ricercatrice dell’Università Campus Bio-Medico di Roma dott.ssa Anna Marchetti.
“E’ un progetto originale che offre spunti innovativi importanti – ha detto la dott.ssa Marchetti”.
Il progetto è stato avviato due anni fa, sotto la guida delle prof.sse Maria Matarese e Maria Grazia De Marinis dell’Unità di ricerca di Scienze Infermieristiche dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. L’obiettivo, in linea con la mission della Fondazione Alberto Sordi, è quello di valutare il fenomeno dell’ageismo da parte degli adolescenti italiani verso le persone anziane evidenziandone le caratteristiche e mettendo in atto interventi per promuovere lo scambio intergenerazionale.
Il gruppo di ricerca ha inizialmente raccolto e valutato le percezioni e le esperienze dei giovani nei confronti delle persone anziane intervistando ragazzi delle scuole medie superiori e iscritti ai primi anni dei corsi di laurea di Medicina e Chirurgia, Infermieristica, Tecnico di radiologia e Fisioterapia.
La persona anziana è depositaria della storia della famiglia e di un’epoca e fonte di consigli. Anche nella visione della propria età matura (ossia come gli stessi ragazzi si vedono da anziani) molti ragazzi vorrebbero assomigliare ai propri nonni ed essere circondati dall’affetto familiare, così come hanno fatto esperienza nella loro famiglia.
“” evidenzia la dott.ssa Marchetti.
Sulla base dei risultati di questo primo studio è stato costruito uno strumento per misurare gli atteggiamenti degli adolescenti e dei giovani verso la popolazione anziana, visto che gli strumenti attualmente esistenti non sono applicabili alle giovani generazioni. Il progetto sarà completato prima dell’estate da un intervento di alternanza Scuola/Lavoro per i ragazzi afferenti delle scuole superiori presso l’università Campus Bio-Medico con l’obiettivo di far riflettere sul rapporto tra generazioni, promuovere un’educazione basata sulla valorizzazione culturale dei due mondi e sull’arricchimento reciproco che va oltre la solidarietà di una generazione verso l’altra.
Il risultato del lavoro svolto dai ragazzi, le loro testimonianze e i materiali prodotti saranno oggetto di pubblicazione per sviluppare modelli di promozione di scambio intergenerazionale da riproporre in futuro.
Come è nelle corde della Fondazione Alberto Sordi, il Progetto descritto mira a rinsaldare, strumenti e dati alla mano, un’alleanza intergenerazionale formativa e preziosa dal punto di vista sociale e soprattutto educativo.