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“Dove ti porto? Accompagnare la persona anziana alla fine della vita” di Elisa Mencacci – Recensione

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Mercoledì 10 Luglio si è tenuto l’evento di formazione “Dove ti porto? Accompagnare la persona anziana alla fine della vita”, un’opportunità per esplorare il tema dell’accompagnamento delle persone anziane nel loro ultimo percorso di vita, attraverso l’esperienza di Elisa Mencacci, psicologa e tanatologa, autrice dell’omonimo libro.

Condividiamo con piacere la recensione del Libro (casa Editrice Dapero) a cura di Maria Elisabetta Calabrese.


In un’epoca di grandi traguardi scientifici che hanno consentito un notevole e indiscutibile allungamento dei nostri anni di vita media, sembra quasi proibito parlare di morte. Tutto appare studiato per rincorrere il mito dell’eterna giovinezza!

Meglio non pensare alla morte, parlarne è tabù. Siamo così concentrati ogni giorno, sull’affannoso inseguimento di un personale arricchimento della qualità della nostra vita, che non abbiamo e non vogliamo avere tempo per pensare alla qualità della nostra morte. Perché morire, è una consapevolezza che ci spaventa a tal punto che tendiamo inconsapevolmente a nasconderla, se non addirittura a negarla a noi stessi.

Tanto ci fa paura la morte, che di fronte ad un lutto, evitiamo persino di pronunciare il suo vero nome e preferiamo ricorrere a perifrasi di circostanza.

Sono riflessioni queste, che la dottoressa Elisa Mencacci, psicologa clinica, psicotanatologa specializzata in psicoterapia sistemico-relazionale, perfezionata in bioetica e cure palliative, ha condiviso con un attento e quanto mai coinvolto pubblico di partecipanti alla presentazione del suo libro “Dove ti porto? Accompagnare la persona anziana alla fine della vita” (Editrice Dapero, 2024) in occasione dell’incontro promosso dalla Fondazione Alberto Sordi, che si è svolto a Roma presso l’aula magna del C.E.S.A.

Il libro, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, è ricco di contenuti che esaltano e inneggiano al senso profondo della vita, attraverso la testimonianza di storie vissute, colme di preziose considerazioni, tutte concatenate, umanamente e professionalmente, in una narrazione volta a celebrare il significato più alto dell’esistenza di chi è arrivato ad intraprendere l’ultimo tratto del suo percorso di vita.

Ed è proprio con lo spirito di chi con la morte ci lavora ogni giorno, che Elisa Mencacci ha voluto offrire con il suo prezioso volume non solo consigli operativi, ma anche spunti di riflessione e proposte per accompagnare con dignità la persona giunta alla fine della sua vita, verso l’accettazione della universale e ineludibile meta.

Nel meraviglioso ciclo che ci vede tutti protagonisti di un inizio e di una fine, passando per storie che ognuno costruisce con mattoni propri, fatti di gioie, dolori, fatiche, soddisfazioni, sconfitte e malattie, il mistero del chi siamo, da dove veniamo e verso dove andiamo, ci affascina da sempre e ci angoscia in modo incommensurabile.

E se in questo mistero, da un lato la fede è per molti un’ancora di coraggio, dall’altro il rispetto, l’accompagnamento e la ricerca di un dignitoso percorso di fine vita, è per tutti un diritto e un dovere. Con reciproco senso di responsabilità, siamo dunque chiamati tutti e a tutti i livelli, a prendere in esame la “fine” come “l’inizio” di un nuovo modo per accompagnare la vita.

Maria Elisabetta Calabrese


Alcune immagini ricordo dell’evento.

 

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