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La carezza ed il sorriso – Reportage dall’Udienza con Papa Francesco

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Sabato 27 aprile in più di Seimila, tra nonni e nipoti, siamo stati ricevuti da Papa Francesco nell’Aula Paolo VI.

La giornata intitolata “La carezza e il sorriso”, promossa dalla Fondazione Età Grande, ha inteso evidenziare il valore delle persone anziane e la necessità di un cambio di passo nei loro confronti, all’interno della cultura, della società, dell’economia e della religione.

Papa Francesco ha dato ad ognuno dei presenti molti spunti di riflessione e incoraggiamento, sottolineando come “L’amore ci rende migliori, ci rende più ricchi e ci rende più saggi ad ogni età.” Riportiamo di seguito qualche stralcio.

L’amore ci rende migliori. Lo mostrate anche voi, che vi migliorate a vicenda volendovi bene. E ve lo dico da “nonno”, col desiderio di condividere la fede sempre giovane che unisce tutte le generazioni. Solo stando insieme con amore, non escludendo nessuno, si diventa migliori, si diventa più umani!

Non solo, ma si diventa anche più ricchi. Come mai? La nostra società è piena di persone specializzate in tante cose, ricca di conoscenze e di mezzi utili per tutti. Se però non c’è condivisione e ognuno pensa solo a sé, tutta la ricchezza va perduta, anzi si trasforma in un impoverimento di umanità. E questo è un grande rischio per il nostro tempo: la povertà della frammentazione e dell’egoismo.

Anche questo ci insegna il vostro stare insieme: a non lasciare che le diversità creino spaccature tra noi! A non polverizzare il diamante dell’amore, il tesoro più bello che Dio ci ha donato.

E allora costruiamolo questo mondo, insieme, non solo elaborando programmi di assistenza, quanto coltivando progetti diversi di esistenza, in cui gli anni che passano non siano considerati una perdita che sminuisce qualcuno, ma un bene che cresce e arricchisce tutti: e come tali siano apprezzati e non temuti.

E questo ci porta all’ultimo aspetto: l’amore che rende più saggi.

Gli anziani usano gli occhiali – quasi tutti – ma vedono lontano. Come mai? Vedono lontano perché hanno vissuto tanti anni, e hanno tante cose da insegnare: ad esempio quanto è brutta la guerra…

Quando voi, nonni e nipoti, anziani e giovani, state insieme, quando vi vedete e vi sentite spesso, quando vi prendete cura gli uni degli altri, il vostro amore è un soffio di aria pulita che rinfresca il mondo e la società e ci rende tutti più forti, al di là dei legami di parentela.”

Al termine dell’udienza abbiamo potuto consegnare al Santo Padre una lettera molto affettuosa scritta dalle persone che frequentano il Centro Alberto Sordi:

Caro Papa Francesco,

siamo i protagonisti che quotidianamente frequentano il Centro Diurno Alberto Sordi di Trigoria.

Le scriviamo perché desideriamo manifestarle il nostro affetto e la nostra gratitudine e ringraziarla per la sua persona e per la sua umanità che traspare in ogni gesto e pensiero.

Essendo suoi coetanei, ci immedesimiamo nel grande dolore fisico che lei affronta con tanta forza e determinazione e la comprendiamo, così come comprendiamo la sofferenza che prova per le grandi tragedie che avvengono nel mondo.

Desideriamo dirle che le siamo vicino e che preghiamo per la sua persona come spesso ci chiede di fare.

Ci permettiamo di considerarla un amico e come tale vogliamo confidarle una riflessione e una verità che abbiamo maturato in questa fase della vita: la Fede in Dio è ciò che ci salva e ci dà la forza per affrontare la nostra vita.

Nel guardare tutta la nostra esistenza abbiamo compreso quanto questa ci abbia aiutato in situazioni molto difficili.

Vogliamo ringraziarla per il suo operato e per l’esempio che quotidianamente rappresenta per noi.

Saremmo veramente lieti di poterla accogliere nella nostra seconda casa “Centro Alberto Sordi”, in via Alvaro del Portillo, 5.

Le chiediamo di Benedirci secondo le Sue intenzioni.

Con affetto e stima profonda

I Protagonisti del Centro Alberto Sordi

 

Di seguito alcune belle foto dall’Udienza.

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