La bellezza dell’arte può toccare le corde più profonde dell’anima, superando le barriere della malattia. Questo è ciò che un gruppo di persone con disturbi neurocognitivi, insieme ai loro familiari e accompagnatori, ha vissuto durante una visita ai Musei Vaticani il 6 dicembre 2024: un’esperienza ricca di emozioni, stimoli e scoperte.
L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Alberto Sordi in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti di Roma, mirava a offrire alle persone con deficit cognitivi e ai loro familiari un’occasione per vivere momenti di connessione, stimolare i ricordi e creare nuove esperienze significative.
Il percorso, ideato dall’Ufficio Attività Didattiche dei Musei Vaticani, è stato adattato alle esigenze del gruppo, con un’attenzione particolare ai ritmi, alle necessità e al benessere di tutti i partecipanti. La visita è iniziata con l’accoglienza calorosa delle guide, esperte sia nell’arte che nell’approccio sensibile verso persone con difficoltà cognitive.
Il percorso ha incluso tre tappe principali. Nel Museo Gregoriano Profano, i partecipanti hanno ammirato le sculture della dea Atena e del sileno Marsia, che hanno offerto l’opportunità di esplorare il mito di Atena e del flauto a doppia canna, l’aulòs. I partecipanti hanno potuto vedere una riproduzione dello strumento e ascoltarne il suono, e toccare le opere per apprezzare la differenza tra l’opera in marmo e in gesso.
All’ingresso della Pinacoteca Vaticana, i calchi in gesso dell’esposizione “L’amor di Michelagnolo e la fatica insieme” hanno messo a confronto le tre Pietà di Michelangelo: la Pietà Vaticana, la Pietà “Bandini” e la Pietà “Rondanini”. Qui, ci si è soffermati sulla Pietà Vaticana, scolpita da un giovane Michelangelo, ripercorrendo la storia artistica di Michelangelo e di questa opera, esplorando i dettagli delle vesti e dei corpi di Gesù e della Madonna.
Infine, nella Pinacoteca Vaticana, i partecipanti hanno ammirato gli affreschi degli angeli musicanti e degli apostoli di Melozzo da Forlì, originariamente dipinti sulla volta dell’abside della Chiesa dei Santi Apostoli a Roma nel 1480. Questa tappa ha offerto un’esperienza immersiva, permettendo non solo di conoscere la storia degli affreschi e del loro autore, ma anche di vivere un coinvolgente viaggio multisensoriale. I partecipanti, infatti, hanno ascoltato il suono degli strumenti raffigurati negli affreschi, e hanno potuto toccare riproduzioni dei tessuti utilizzati per rappresentare le vesti degli angeli. Il tutto è stato accompagnato da un approfondimento sulla simbologia musicale e artistica, offrendo così un momento di grande connessione tra i visitatori e l’opera, in cui il suono e il tatto hanno amplificato la bellezza visiva degli affreschi.
Durante il percorso, le guide hanno stimolato la partecipazione con domande e riflessioni, e l’uso del tatto, dei suoni e del racconto visivo ha permesso a molti di connettersi con le opere in modo diretto. Alcuni partecipanti hanno condiviso ricordi personali, generando momenti di intimità e connessione.
Questa esperienza ha dimostrato il potere dell’arte nel creare ponti tra presente e passato, tra le persone con disturbi cognitivi e il mondo che le circonda. Anche per familiari e accompagnatori, è stato un momento significativo: vedere i propri cari coinvolti e presenti ha regalato loro gioia e conforto.
La visita ai Musei Vaticani è stata molto più di un evento culturale. È stata una celebrazione del potere dell’arte di ispirare e unire. Ha lasciato un segno profondo nei cuori di chi vi ha partecipato, ricordando che, anche di fronte a una malattia complessa come la demenza, c’è ancora spazio per la bellezza, la condivisione e la gioia.
Iniziative come questa aprono nuove prospettive su come rendere l’arte accessibile a tutti, contribuendo a costruire una società inclusiva…
Maria Matarese – Professore Associato Scienze Infermieristiche – Università Campus Bio-Medico di Roma