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Yes Day – SGUARDI DI VITA – Recensioni Cinematografiche

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SGUARDI DI VITA è la nuova rubrica in onore di Alberto Sordi, dedicata a esplorare il cinema che abbraccia l’anzianità, il rapporto tra genitori e figli, il ruolo dei nonni, la cura nelle relazioni. A cura di FRANCO OLEARO, redattore di www.familycinematv.it

Una mamma, accusata di dire sempre no dai suoi tre figli, accetta le regole dello Yes Day: per un giorno dovrà dire sempre si alle loro richieste. 

Family-film molto divertente, in cui, al di là dei messaggi di saggezza familiare, si susseguono alcune gags, situazioni particolarmente spassose: offre un momento di intrattenimento fruibile da tutta la famiglia insieme. Il film non è un’idea originale di qualche sceneggiatore: ci risulta che realmente, negli Stati Uniti, si stia diffondendo la consuetudine, da parte dei genitori, di concedere un giorno durante il quale i figli possono chiedere e ottenere tutto quello che vogliono. Resta solo da augurarsi che non chiedano, come accade nel film, di passare sotto un tunnel di lavaggio macchine con i finestrini aperti, partecipare a una gara di Gut Buster (schiantafegato) dove in mezz’ora bisogna ingurgitare una quantità assurda di gelato oppure partecipare in squadra a una specie di rubabandiera, dove gli avversari sono colpiti da palloncini ripieni di acqua colorata.

Allison e Carlos sono una coppia affiatata con tre figli scatenati: Katie ha ormai 14 anni e scalpita per andare a vedere un evento musicale con le sue amiche; Nando si diletta a preparare waffle vulcanici con abbondanti dosi di carbonato e infine la piccola Ellie, che si mette in testa di fare sempre cose strane…

Qual è, per i genitori il senso da dare alla loro partecipazione a questa estenuante giornata che sembra non finire mai? Indubbiamente è quello di ridurre le distanze rispetto ai figli per mostrare che anche loro sanno ancora divertirsi assieme ai propri figli. Se poi questo accade solo una volta all’anno, ciò è dovuto al fatto che i genitori debbo riprendersi la loro funzione educativa per aiutare i figli progressivamente a crescere in una autonomia responsabile.

Ovviamente non tutto avanza in modo così rigorosamente razionale. Se ne accorge soprattutto Allison, che vorrebbe che il mondo si fermasse in quel momento di spensierata allegria, soprattutto nei confronti di Katie, perché non vorrebbe trovarsi di fronte un’adolescente ormai ribelle, ma ancora per un poco la piccolina che riusciva a far contenta con un orsacchiotto di peluche.

Alla fine, non tutto funziona secondo i piani: quella libertà assoluta tanto desiderata comporta responsabilità inaspettate e ora anche Katie e Nando comprendono che restare ancora un poco sotto l’ombrello protettivo dei genitori può essere vantaggioso.

Un film, del 2021 diretto da Miguel Arteta, divertente che si trasforma in elogio dell’unità familiare. Disponibile su Netflix.

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